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Ancora nessun casting award in Italia: una lettera aperta dall’ICDN

Foto di Eolo Perfido

La cerimonia per i premi David di Donatello della Italian Film Academy si è svolta l’8 maggio 2020. I direttori del casting italiani lottano da anni per essere inclusi nelle categorie dei premi, purtroppo inutilmente, anche se premi estremamente prestigiosi come i BAFTA ora hanno una categoria Miglior casting. Cinque film e dieci registi sono stati nominati per un David. Ma in tutte le interviste che hanno avuto luogo durante la cerimonia, trasmesse online, nessuno di loro ha avuto una sola parola di ringraziamento ai direttori del casting che hanno contribuito al successo dei film vincitori.

 

Il casting è parte integrante del processo di produzione cinematografica creativa. Martin Scorsese consiglia anche ai giovani registi che “il casting è compreso tra l’85% e il 90% del film”. Noi direttori del casting attribuiamo attori famosi durante lo sviluppo, un processo che spesso decide se un determinato progetto viene realizzato o meno. A volte ci impegniamo in lunghe e ardue ricerche di talenti, provando migliaia di giovani aspiranti alla ricerca di nuovi attori che possono (e lo fanno) diventare le star di domani: un recente esempio italiano è My Brilliant Friend della HBO, il cui successo dipende fortemente dalla scoperta le due ragazze napoletane attorno alle quali ruotava la storia. In effetti, il membro ICDN Laura Muccino e Sara Casani hanno fatto un’audizione a quasi 10.000 ragazze per trovare le loro due protagoniste femminili di due età diverse – donne protagoniste che avrebbero continuato a definire l’estetica di quella serie in modo così profondo.

 

Il casting può persino cambiare la forma della storia del cinema: è stata la leggendaria direttrice del casting Marion Dougherty a spingere per lanciare Danny Glover di fronte a Mel Gibson in Lethal Weapon, anche se la parte è stata scritta per un maschio bianco. Ha anche messo Robin Williams nel suo primo ruolo drammatico in Garp, vedendo qualcosa in lui che andava più in profondità della sua commedia. Conoscendo la propensione dell’industria cinematografica a giocare sul sicuro, immaginiamo che Marion abbia dovuto affrontare forze potenti per ottenere un casting come quello ai suoi tempi.

 

Anche su un progetto senza grandi star o un processo di audizione di massa, cerchiamo instancabilmente di trovare quegli attori che possono realizzare al meglio la narrazione, riflettere l’estetica del regista e aiutare il produttore a garantire che il progetto sia commercialmente fattibile.

 

Ma perché le entità dei premi sono così riluttanti a includere il miglior casting, quando tutti, dai montatori del suono agli artisti dei capelli e dei truccatori, ottengono gli Oscar?

 

Onestamente, lascia perplessi anche noi. Completiamo il nostro lavoro prima che inizi la produzione di un film, quindi a volte sembra che tutti si dimentichino di noi quando tutto è finito. Molti credono che sia perché la professione è sempre stata associata alle donne, e quindi sistematicamente sottovalutata. Forse è dovuto alla natura segreta del processo di casting stesso. Sicuramente non lo riveleremo agli attori: avete idea di quanto sia stato difficile lottare per farvi entrare in quel ruolo?

 

Qualunque sia la ragione, quello che ci ha scioccato così tanto della cerimonia degli Italian Academy Awards è stato che non c’era nemmeno un solo “grazie” per noi. Non dai produttori, il cui film può aver avuto qualcosa a che fare con noi. Non dai registi, per i quali lavoriamo così duramente per assicurarci il cast di cui hanno bisogno e che desiderano. E non dagli attori, che penseresti siano i più consapevoli di come siano entrati esattamente su quel palco.

 

In mancanza di riconoscimenti da parte dell’industria cinematografica italiana, l’International Casting Directors Network vorrebbe fare un clamoroso (anche se virtuale) applauso ai direttori del casting dei film che sono stati nominati per i premi David nelle categorie Miglior Film, Miglior Regista e Miglior regista esordiente:

 

Francesca Borromeo: Il Traditore, Il primo Re, Ricordi, Il campione

Maurilio Mangano: Il Traditore

Francesco Vedovati: Pinocchio

Stefania De Santis: Martin Eden

Marco Matteo Donat-Cattin: Bangla

Chiara Polizzi: La paranza dei bambini

Costanza Boccardi: 5 è il numero perfetto

Chiara Natalucci: Il campione

Davide Zurolo: L’immortale

 

Grazie per i vostri duro lavoro e il contributo sostanziale ai film vincitori. Invitiamo caldamente l’Italian Film Academy a unirsi alla British Academy of Film and Television Arts includendo una categoria casting per il suo premio più prestigioso, il BAFTA.

 

Lilia Hartmann-Trapani
Giugno 2020, aggiornato Agosto 2020.

 

Articolo da ICDN: https://theicdn.com/news/2020/still-no-casting-award-in-italy-an-open-letter-from-the-icdn/

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